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Fluttuazioni quantiche di campo ed effetti sulla salute


Tutta la natura è un continuum. L’architettura della vita è disposta in schemi che ripetono perpetuamente se stessi, e il mondo dell’energia è molto più complesso nelle sue dinamiche rispetto a quello materiale. Ciò che vediamo, tocchiamo e sentiamo trova concretizzazione dapprima nell’invisibile, laddove lo sguardo non vede, né la nostra mente comprende, ma soltanto l’anima afferra interamente.

Disfarsi delle lenti materiali che scorgono la concretezza non è cosa semplice, in quanto ci pone nella situazione di rimodellare le nostre convinzioni più radicate e a confrontarci con la più illuminante prospettiva scientifica emersa nel XX secolo, ossia quella che prova che l’universo è interamente interconnesso con un campo di informazione energetica globale che collega tutti i sistemi viventi.

Ogni cellula del nostro corpo è immersa in un ambiente, esterno ed interno, di fluttuanti forze elettromagnetiche invisibili che possono influire virtualmente sui circuiti del sistema biologico. Di conseguenza, non dovrebbe sorprendere se numerosi ritmi fisiologici negli esseri umani e nei modi di fare collettivi e globali non solo sono sincronizzati con l’attività solare e geomagnetica, ma interruzioni o disequilibri energetici in questi campi possono creare effetti negativi sulla salute umana e sul comportamento.


Campo magnetico terrestre e malessere individuale

Per esempio la variazione naturale del campo geomagnetico intorno alla Terra si è visto essere in relazione a variabili cardiovascolari umane come la pressione sanguigna, la frequenza e la variabilità cardiaca. E questo è alla base della spiegazione di tutte quelle sensazioni di malessere avvertite prima e dopo cambiamenti globali rilevanti. Molti di noi le percepiscono a livello fisico pur non essendone consapevoli, sotto forma di cambiamenti nel tono dell’umore, fiacchezza, emicrania, dolori articolari e muscolari, disturbi cardiocircolatori fino ad alterazioni maggiormente dannose per la salute.

Infatti diversi sono gli studi che hanno trovato significative associazioni tra tempeste magnetiche e diminuzione della variabilità di frequenza cardiaca (HRV), indicando un possibile meccanismo che collega l'attività geomagnetica con una maggiore incidenza di malattie coronariche e infarto al miocardico. Ciò suggerisce che le interferenze nei campi magnetici ambientali possono agire come "stressor" capaci di innescare cambiamenti nell'attività elettrica del cervello, allo stesso modo dei molteplici agenti stressanti ormai noti (lavoro, relazioni, cambiamenti di vita, eventi importanti, inquinamento ecc).

Pertanto è ormai evidente come una vibrazione imposta esternamente, per quanto con uno spettro di frequenza ultrabassa, possa avere un’influenza sulla nostra fisiologia e sul nostro sistema psiche-soma.

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